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Trieste, "città di frontiera" e "porta dell'Est", col suo tipico fascino mitteleuropeo è un "unicum" del suo genere. Una città che, oltre allo sviluppo del sue infrastrutture portuali, punta molto sul terziario e sulla scienza; una città che crede fermamente alle sfide derivanti dall'allargamento a Est dell'Unione europea. Essa è una delle poche città situate, per così dire, a "bagnomaria" tra i monti e il mare. Infatti se volgiamo il nostro sguardo verso est potremo ammirare il roccioso e verdissimo Carso, mentre alle nostre spalle il Mare Adriatico continuerà ad ondeggiare grazie alla bora. La zona collinare a ridosso della città, il Carso appunto, è composta per lo più da rocce calcaree e la sua vegetazione è fitta di pini marittimi. Proprio la bora è una di quelle cose che vengono subito in mente quando si cita Trieste. Non per niente questa città vive in balia di questo fenomeno climatico: lo si può capire dal riguardevole numero di paletti rossi e bianchi uniti con lunghe catene presenti in ogni angolo della città. Se siete amanti del nuoto e dell'abbronzatura, la stagione estiva triestina offre uno splendido clima grazie appunto alla presenza del mare, elemento più che fondamentale per questa città. Se invece preferite godervi una tranquilla giornata nella pace della natura, il nostro altopiano con il suo verde vi proteggerà dal caldo e vi offrirà riparo sotto le sue "frasche". Sul Carso troverete un clima ventilato e piacevole senza rinunciare al sole e alle tanto attese temperature estive. Una sottolineatura la merita la Val Rosandra, la cui peculiarità sta nella sua stessa origine: milioni di anni fa, infatti, tra le pieghe del terreno si fece largo un corso d'acqua, la cui azione escavatrice persiste tutt'oggi, sia pure con efficacia enormemente ridotta. Questo "canyon" al giorno d'oggi è un luogo di svago e di ricreazione che ha nella dimensione verticale un richiamo in più rispetto al Carso. Per molti essa è solo la cascata di un torrente tra pareti e ghiaioni, altri conoscono sentieri diversi, l'enigma di qualche grotta, i rocciatori sanno dove sono i loro chiodi, i bagnanti le migliori vasche del fiume, il botanico la fioritura del giglio carniolico. Tutti i triestini però, almeno qualche volta, ci sono stati in quanto è innegabilmente un luogo che vale la pena di visitare. Al turista non resta che l'imbarazzo della scelta!