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Il Comune ha una superficie di oltre 100 kmq e si estende dalla media valle del torrente Borello a quella del Savio e lungo il corso del torrente Para, con un paesaggio mutevole che raggiunge la massima altitudine con il monte Rocchetta (812 m). Oltre ad interessi storici ed artistici, Sarsina vanta notevoli attrattive sotto l'aspetto culturale e naturalistico. Le Marmitte dei Giganti lungo il torrente Molinello ed il fosso Lagaccio, all'uscita dell'abitato di Sarsina in direzione Bagno di Romagna, sono un particolare fenomeno di erosione fluviale, considerato unico in Romagna e raro in Italia. Di grande interesse anche la vasta zona a Nord-Ovest di Sarsina. Si tratta di un ambiente incontaminato, praticamente privo di insediamenti, dove sono visibili resti di umili case e le rovine delle pievi di Careste, Ruscello e Badia San Salvatore in Montalto, che costituisce una meta ideale per escursioni.Città di origine antichissima, fondata da popolazione di origine umbra tra il VI e il IV secolo a.C. Già nel III secolo a.C. Sarsina governava un grande stato al di qua e al di là del crinale appenninico che comprendeva alcune vallate romagnole e l'alto Tevere. L'economia del territorio era silvo-pastorale (lana, pelli, formaggi, legname). La prima data certa della storia sarsinate è quella della conquista da parte di Roma nel 266 a.C., dopo la quale diventò città federata e, quindi, Municipio. Nel 250 a.C. vi nacque Tito Maccio Plauto, il più grande commediografo latino di cui restano 21 commedie ancora oggi recitate con successo. La vera ascesa economica e lo sviluppo urbanistico maturarono nella prima metà del I secolo a.C. dopo che la guerra sociale aveva recato a tutte le città federate di Roma la concessione della cittadinanza romana. Alla tarda età repubblicana si fa risalire la costruzione delle mura, come pure la costruzione di alcuni dei grandi mausolei a cuspide da parte di notabili del luogo. La città divenne quindi un grosso emporio, frequentato da levantini che vi impiantarono i loro santuari e riuscì a sfuggire a lungo alla crisi agricola della pianura cispadana.