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Riolunato sorge alle pendici del Monte Cimone, dove il torrente Scoltenna, uscendo dalle sue strette gole, viene sbarrato da una diga, formando così un lago e dando origine ad un paesaggio tipicamente alpestre. Il territorio comunale è molto ricco di verde, e sia il bosco, sia il sottobosco, presentano particolari varietà di vegetazione e flora spontanea. I boschi e le praterie del massiccio del Cimone sono le mete escursionistiche più anbite, specialmente i pascoli dell'altopiano di Pian Cavallaro, dove è facile incontrare la marmotta. Vi si giunge dalle Polle che, oltre ad essere una rinomata stazione sciistica del comprensorio del Cimone, costituiscono anche il punto di partenza per numerose escursioni estive Lungo l'antica Via Vandelli troviamo la torbiera del Lago Cavo. Il toponimo di Riolunato deriva probabilmente dall'antico nome del Monte Cimone, Alpe Lunata, e dal torrente che ne discendeva, Rio de Lunata. L'odierno comune era anticamente diviso in tre comunità indipendenti, Castello (governata dai Montegarullo), Brocco e Flaminiatico, che solo con l'Unità d'Italia si costituirono a comune indipendente. Il centro storico del paese è di impianto tardo medievale. Le maggiori emergenze architettoniche sono il Ponte medievale della Fola, la Chiesa di S. Giacomo, con affresco e quadri da altare, e l'Oratorio della Madonna del Caio, dall'interno affrescato. D'importanza storica la colonna funebre del 1571 che sorge sul luogo dell'uccisione di Obizzo da Montegarullo e l'affreso quattrocentesco dell'antico ospedale. Inserito nell'edificio comunale troviamo il nuovo Teatro Comunale, sede di frequenti spettacoli. Merita poi ricordare ancora, nelle vicine frazioni, la torre di Castello dè Pelosi e, a Groppo, Villa Tosi Bellucci e la Chiesa di S. Pietro.