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Il comune di Montese si estende dalle rive del Panaro e del Leo fino alla dorsale che divide le province di Modena e Bologna. Tra i luoghi naturali che offrono scenari incantevoli per escursioni o passeggiate ricordiamo il Monte Belvedere, una vetta panoramica a 1139 m. slm; le Gole di Gea e Striscialacqua, micro-ambienti creati da profonde incisioni nella roccia; i boschi di conifere di Ronchidoso; il Cinghio dei Diamanti, una roccia di origine vulcanica e il Parco intorno alla Rocca di Montese. L'origine storica di Montese rimane abbastanza incerta. Tuttavia i primi insediamenti, come dimostrano i reperti archeologici ritrovati, risalgono all'età neolitica. Le prime fonti scritte sono del XII sec., quando il paese giurò fedeltà al Comune di Modena, al quale rimase poi sempre legato nel corso dei secoli. Durante la Seconda guerra mondiale, Montese, situato sull'ultimo arretramento della Linea Gotica, fu gravemente danneggiato dai bombardamenti e poi ricostruito. Tra le emergenze storico-architettoniche si segnala la Rocca del capoluogo con la caratteristica torre del XII sec., simbolo del paese, ben visibile anche a notevole distanza e il palazzo, che ospita la Galleria d'arte moderna "Forum Artis Museum" e il Museo storico "Città di Montese". Il territorio comunale è particolarmente ricco di edifici storici e religiosi: solo nel capoluogo si contano cinque oratori, il più importante dei quali è l'Oratorio della Beata Vergine della Neve del 1700. A Maserno, oltre alla chiesa del 1200, se ne contano ben sei: interessanti quelli di S. Sebastiano alla Riva e S. Antonino a Monteforte, tra i più antichi e decorati con pregevoli affreschi del XV secolo. Interessanti, inoltre, nelle altre frazioni, la Chiesa di S. Giacomo Maggiore (fine del XVI sec.), la Chiesa di S. Martino (XI sec.), la Pieve di Semelano (XIII sec.) e la Chiesa di S. Giorgio a Montalto.