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Fanano è posto alla confluenza delle valli dei torrenti Fellicarolo ed Ospitale; da qui nasce il torrente Leo che, con lo Scoltenna, dà vita al Panaro. Una significativa parte del vasto territorio comunale è tutelata dal Parco Regionale del Frignano (Alto Appennino Modenese). Notevole la sua importanza sotto il profilo ambientale: il Monte Cimone e altre cime elevate come il Monte Spigolino e il Libro Aperto, le praterie d'alta quota, la vegetazione, i laghi (fra i quali la famosa torbiera del Lago di Pratignana e lo Scaffaiolo, lago di crinale), i torrenti e le Cascate del Doccione. La flora e la fauna fanno di questo territorio una meta ambita per gli amanti della natura, che hanno a disposizione numerosi itinerari escursionistici. La storia e la fortuna di Fanano sono legate al nome di S. Anselmo, che nel 749 ne ottenne in dono le terre dai Longobardi e vi fondò un monastero. La via romea Nonantolana, che univa Roma al nord Europa, passava da Fanano e ad Ospitale c'era l'ospizio per pellegrini. Per secoli il territorio ha ospitato comunità religiose di benedettini e francescani. La cultura della pitra è tenuta viva dal Simposio internazionale di scultura, che si tiene dal 1983, le cui opere vanno ad arredare il centro storico, trasformandolo in un museo di scultura all'aperto. Le principali emergenze architettoniche sono la Chiesa di S. Silvestro, la Chiesa di S. Colombano (forse la prima chiesa cristiana del Frignano), il Palazzo Lardi, la Torre del Poggiolo (strategica torre di segnalazione e di guardia), e i numerosi conventi, oratori e borgate che spesso conservano tipologie architettoniche, forme e arredi originali.