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È il capoluogo, immerso nel verde dell’Appennino emiliano. Nella parte più alta del paese, alle spalle del caseggiato, a testimonianza dell’antica storia di Tizzano, si stagliano i ruderi del castello che dopo una lunga restaurazione sono di nuovo visibili e creano un naturale anfiteatro sotto le stelle, che oggi ospita anche importanti spettacoli teatrali. La struttura urbanistica del paese è tipicamente medioevale, le testimonianze sono numerose, diversi massicci portali che conducono a depositi o a singole abitazioni. L’angolo più suggestivo di Tizzano è “Vicolo dei Volti” che prende il nome da numerosi sottopassi ad arco. Nella a piazza vicino al Municipio vi è la chiesa della Madonna del Rosario con statue e quadri ad olio ed affreschi quattrocenteschi; la torre campanaria è settecentesca e le case attorno sono del 600. La piazza di Tizzano è stata da poco riportata allo stato originario , come documentano le numerose fotografie in bianco e nero, e vede al centro una fontana. Albazzano gode del primo sole data la posizione tra il Monte Fuso ed il Monte Verola, da ciò deriverebbe il suo toponimo Alba Lux. La costruzione più imponente è la Chiesa di S. Genesio, struttura del ‘700 dove all’interno si può ammirare un bellissimo dipinto “La deposizione” di Walter Madoi.Sul Monte Rotondo, ricco di fresche acque e numerose maestà, è situato Carobbio, la nobile ed ampia Chiesa di S. Maurizio risale al 1861, e mostra una pregevole facciata in stile impero, all’interno una acquasantiera in marmo e l’altare di S.Lucia del ‘600.Percorrendo la Statale Massese si attraversa il centro abitato di Carpaneto, all’interno della Chiesa di S. Andrea Apostolo si conservano ancora due statue e dipinti donati da Maria Luigia. Nal piccolo nucleo di Capriglio fu costruito nel 1960 l’Oratorio della Madonna della neve, la cospicua tavola dell’altare è attribuita a Michelangelo Anselmi (1520). Dalla strada che conduce al capoluogo tizzanese, un breve tronco comunale sale alla Costa, da a qui dopo un tratto di un chilometro si giunge alla Pieve Matildica di S.Pietro è uno dei più pregevoli monumenti sacri del XI sec.Sulle pendici occidentali del M. Fuso si snoda Lagrimone, frazione che ha avuto un notevole sviluppo economico; al centro del paese svetta una torre cinquecentesca, altre case presentano torri, nate inizialmente per esigenze difensive, realizzate per lo più con muratura non intonacata di pietra a secco con travi di legno orizzontali.Sulle pendici del Monte Caio troviamo Musiara Inferiore dove si trova un importante portale quattrocentesco inserito in un caseggiato, sull’altro versante Musiara Superiore dove troviamo la Chiesa di S.Rocco già oratorio nel 1491. Sul versante destro del torrente Parma spicca Reno, a richiamare alla memoria i lontani giorni del dominio feudale è una casa a torre posta al centro del paese, La Chiesa di S. Nicolò era già cappella nel 1230. Sul Monte Fuso a mille metri di altezza si arrampica Rusino, piccolo borgo che conserva tutto il sapore dell’antico.