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Solarolo il cui nome, secondo l'interpretazione più comune, deriva dal latino "solarium" luogo esposto al sole, si trova nella punta sud-occidentale della Provincia di Ravenna fra i fiumi Senio e Santerno. E' al centro del triangolo Lugo-Faenza-Imola immerso in una campagna ricca , generosa e variegata nei suoi ciclici colori che offrono, nell'arco dell'anno, scorci bellissimi con le colline che fanno da sfondo. Solarolo è oggi un paese ricco di attività, di cultura aperta al nuovo e desideroso di cogliere tutte le opportunità che una fase di sviluppo nuovo, moderno e sostenibile può offrire. Il paese, oggi, non presenta situazioni ambientali a rischio, possiede una buona rete di servizi, di collegamenti e di aree tali da poter stimolare interessi positivi, sia per chi decidesse di intraprendere attività in modo innovativo e volesse fare della qualità il proprio segno distintivo, sia per chi volesse scegliere un luogo di residenza o di soggiorno tranquillo e piacevole.La frequentazione antropica del territorio solarolese risale all'età del Bronzo Medio (Sec. XVII - XV a.C.), come testimoniano i reperti rinvenuti nell'area delimitata ad Est dalla Via Lunga e a Nord da Via, Ordiere, in confine con il Comune di Bagnara; detta area si presenta particolarmente interessante per la presenza di altri materiali, databili al Bronzo Recente, all'età del Ferro e all'epoca romana. In particolare, per l'età del Bronzo, si è recuperato ceramica frammentata in grande quantità, armi e scarti di fusione di bronzo, utensili domestici e per agricoltura: il tutto denota un insediamento stanziale, assieme a frammenti di fondi di capanne. Il territorio solarolese ha restituito anche pochi reperti che rimandano alla cultura umbra, cioè alla popolazione indigena presente prima e durante le incursioni celtiche. Ben più documentata è la colonizzazione romana del territorio, la quale è legata alle vicende di Bonomia - Bologna, poi di Faventia - Faenza e Forum Cornelii - Imola. La "limitatio" (centuriazione), intrapresa a partire dal 187 a.C., è riconoscibile ancora oggi in gran parte del territorio comunale ed appare qua e là sconvolta dallo spagliamento di corsi d'acqua.