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Alfonsine è un comune di 11.725 abitanti della provincia di Ravenna. Si trova nel Nord della Romagna all'incrocio tra il torrente Senio e la strada statale 16 Adriatica, in uno spazio fertile in cui l'agricoltura è molto presente, soprattutto la viticoltura. Possiede alcune industrie importanti come Marini-Fayat, Contarini e Fruttagel; quest'ultima ha una delle celle frigorifere più grandi d'Europa. Nel territorio ci sono giacimenti considerevoli di gas metano. La zona su cui era destinata a sorgere Alfonsine veniva indicata nei documenti come "valli e terre palustri situate nel Ravignano a destra del Po di Primarto, dirimpetto alle Case Selvatiche, Filo e a Longastrino". E' con la donazione fatta da Borso d'Este a Teofilo Calcagnini la notte di Natale del 1464 che il territorio assume una sua fisionomia e comincia il suo percorso storico. Risolte nel 1468 alcune contestazioni di proprietà, prima Teofilo stesso poi il figlio Alfonso procedettero, sfruttando le torbide del Senio e del Santerno, alla bonifica di parte del territorio. Questo primo intervento, costato ai Calcagnini diecimila scudi, permise la nascita di un nucleo abitativo originario che, idealmente raccolto intorno alla chiesa di Nostra Signora innalzata nel 1502, prese il nome Alfonsine dal suo feudatario. Per rendere stabile la bonifica era però necessario procedere all'inalveamento dei fiumi Santerno, Senio, Po di Primaro e Lamone. Essendo la nostra una zona con funzione di cerniera fra il territorio ravennate e quello estense, persistenti furono le diatribe per la definizione dei confini, diatribe che conobbero momenti drammatici. Ad esse si aggiunsero le liti con gli altri grandi proprietari quali i Canonici Lateranensi di S.Maria in Porto e i Rasponi di Ravenna. A dirimere tali conflitti intervenne, il 3 dicembre 1519, Leone X che, con un suo Breve, istituì il Territorio Leonino a favore dei Calcagnini, comprendente gran parte dei terreni bonificati da quei signori.