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Tossignano (Thausignanum) è toponimo romano. Con il dominio romano fu Castrum (luogo fortificato). Dal castruum romano, con la diffusione del cristianesimo nasce la Pieve; quella nostra è antichissima, dedicata a 5. Maria Assunta, culto particolare dei Bizantini, perché lo scontro tra i Longobardi e l’Esarcato di Ravenna si svolse particolarmente su queste colline (secolo VI). Dal 914 al 928 fu Papa a Roma Giovanni X di Tossignano. Dalla Pieve nasce il Comune che nel 1181 ha già i suoi due Consoli documentati e l’arciprete di Tossignano fu il primo Vicario vescovile nella vallata. Nel periodo 1126-1151 tre papi lo assegnano con tutti gli altri luoghi della valle ai Vescovi d’Imola, a favore dei quali combatte a fianco dei Bolognesi contro i ghibellini della casa di Svevia. Distrutto nel 1198 (allora nacque Borgo) fu elevato dai bolognesi, vittoriosi di Federico 11, a sede del Contado supra Stratam, a capo di 40 Comuni, con un Palazzo Pretorio e una fortissima rocca. Fedele alla Chiesa si batté contro Maghinardo Pagani e i ghibellini, accanto a Bologna guelfa che lo amministrò per tutto il 1300.Dal 1473 al 1499 subentrano i Riario Sforza con Girolamo e poi Caterina; quindi un breve dominio del Duca Valentino (1500-1503) e poi la Repubblica di Venezia (1503-1505), che lo deve cedere a Giulio Il. Nel 1560 il conte Federico Borromei, che lo diede in dote alla sorella Ortensia, sposa del conte Annibale d’Altemps. Gli Altemps governarono Tossignano per 135 anni, dal 1565 al 1700 e poi vendettero il Feudo ai Marchesi Spada di Bologna, che lo tennero fino al 1757, cedendolo al Marchese Francesco Martelli Tartagni di Forlì, spodestato dall’arrivo dei Francesi nel 1797. Dopo la parentesi napoleonica, il paese tornò allo Stato della Chiesa e nel 1861 fece parte del Regno d’Italia. Nel 1944 apprestato a difesa dai Tedeschi nel secondo conflitto mondiale, fu totalmente distrutto e denominato “la Cassino romagnola”. Da allora è iniziata la difficile rinascita.