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Nell'antichità il corso del fiume Esino, in prossimità delle cui sorgenti si trova Esanatoglia, costituiva il limite sud delle terre di stanziamento dei Galli Senoni. Secondo alcuni infatti Esus, d'appellativo celtico del Dio della Guerra, sarebbe matrice deI toponimo del fiume e di un presunto insediamento (Aesa) situato allo sbocco della valle sorgentifera. Il nome Esanatoglia è invece un'acquisizione recente; coniato dallo storico Acquacotta intorno al 1862, combinando Aesa e Anatolia, si sostituì al medievale Santa Anatolia derivato a sua volta dalla Patrona martire nel III sec. d.C., sotto Decio Imperatore. Esanatoglia fu già caratterizzata nel XII secolo da statuti propri. Nei primi anni del secolo successivo, poi, si resse con governo autonomo. Più tardi, attorno al duecento, fu al centro di lotte per questioni di confine con Matelica, Camerino e la potenza di Fabriano. Poi seguì le vicende dei Varano, dei Visconti, degli Sforza e ancora dei Varano nel trecento e nel quattrocento. A partire dalla metà del XVI secolo fino alla metà dell’Ottocento, Esanatoglia dovette subire il dominio dello Stato Pontificio.