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Adagiato in collina a 439 m. s.l.m., Pievebovigliana è paese pedemontano dei monti Sibillini e nell'omonimo Parco Nazionale. I segni dell'uomo risalgono ad un tempo antichissimo: insediamenti, vasellame del neolitico, materiale fittile appartenente all'età del ferro, dimostrano che l'uomo primitivo scelse a sua dimora la valle del Chienti e dei suoi affluenti, tra cui il Fornace, da cui parte la storia del paese. Il nome "Pievebovigliana" racchiude secoli di storia: in pieno medioevo, probabilmente nel periodo carolingio, il prenome plebssi antepose all'antico bovellianum per indicare un territorio a popolazione sparsa che qualcuno ha riferito a insediamenti di origine gallica, diventato poi pagus romano e plebs cristiana. Alla civiltà gallica, legata al culto del bove, raffigurato nello stemma comunale (un bove in campo d'argento), ci si riferisce anche per la seconda parte del nome, così come la centuriazione romana della valle del Fornace rimanda ad epoche in cui nella zone si allevavano buoi, mentre la latinità dei vocabolo Bovellianus fa pensare al nome di un romano abitante in questa terra. Durante il periodo delle signorie, Pievebovigliana fu tributaria completamente alla vicina potente famiglia Da Varano, così che la sua storia è strettamente legata alle alterne vicende del ducato: le mura del castello del XIV sec., il castello di Beldiletto, casa Marchetti e la torre colombaia, sono la testimonianza viva della presenza dei Da Varano nel territorio.