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In origine, questo piccolo centro marchigiano possedeva diversi appellativi: Pire, Piro, Lapiro. L'attuale Apiro risale a prima del secolo XII, derivante dal greco pjr, pjros (fuoco). Secondo una prima ipotesi, Apiro era sotto il dominio dei grecisiculi, i quali, stanchi della guerra e alla ricerca di pace e serenità, si ritirarono sugli attuali "Piani" e fondarono il piccolo paese. Una seconda ipotesi, formulata dallo studioso Giovanni Mestica, è che Apiro derivi da un albero di pero posto sulla cima di una collina. Quest'albero era visibile da ogni parte, data la sua posizione, e quindi rappresentava un noto punto d'incontro per i viandanti. La terza ed ultima ipotesi è che questo nome derivi dalla Pira, oggetto usato nell'antichità per cremare i corpi dei re e dei sacerdoti, tantoché, nella contrada di Montalvello, sono stati ritrovati reperti di un cimitero. Lo stemma di Apiro rappresenta un albero di pero posto su una collina. Durante le invasioni barbariche, Apiro fu sottomesso e distrutto dai Longobardi e dai Goti. A quel tempo Apiro faceva parte del ducato di Spoleto e successivamente passò sotto lo Stato Pontificio.