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Nel capoluogo del Comune si trova la Pieve di S. Michele, già documentata nel 1230, che conserva ancora alcune parti risalenti all'epoca romanica (1100), ad esempio il portale in pietra sul lato destro. La struttura fu in passato rimaneggiata più volte (nel 1300, nel 1363 e nel 1700) e ricostruita in gran parte dopo che Pietro da Vianino la distrusse quasi totalmente nel 1405. La torre custodisce una campana gotica del 1363, mentre del 1300 è l'affresco che raffigura S. Cristoforo. Sempre nel capoluogo va ricordato l'Oratorio di S. Fermo (oggi ridotto a semplice edicola) che secondo la tradizione fu fatto erigere da Pier Maria Rossi anche se è più probabile che la sua costruzione risalga alla fine del '500. A S. Michele Cavana si trova la Badia Vallombrosana (metri 375 s.l.m.), a un tempo Chiesa di S. Basilide, attribuita a S. Bernardo degli Uberti Vescovo di Parma dal 1106 al 1133. Fu fondata nel 1111 con il contributo dei Conti Della Palude e di Matilde di Canossa (anche per questo Lesignano è annoverato tra i comuni Matildici). L'abbazia appartenne ai monaci vallombrosani fino al '400 dopo di che divenne ammenda. La struttura ha subito un intervento di restauro nel 1842, ma ancora oggi sono numerosi gli elementi (tra cui molti oggetti d'arte al suo interno) che risalgono al XII° secolo. Da ricordare soprattutto il Nartece a due arcate poggianti su colonne in pietra giallo-bruna, adorni di pregevoli capitelli; e la Cripta, che secondo la tradizione custodisce le spoglie di S. Basilide. La semplicità dello stile romanico e la nudità della pietra arenaria, unite alla bellezza del paesaggio circostante, rendono particolarmente suggestivo il Sacro luogo. La Badia è oggi dedicata a S. Michele. A Mulazzano si trova la Chiesa della Trasfigurazione che risale al 1630. Di particolare interesse, al suo interno, è l'organo del XVIII° sec. attribuito al Ponciani. A S. Maria del Piano vanno ricordate: la Chiesa della Purificazione la cui struttura centrale risale agli ultimi decenni dell'800, mentre l'affresco della cupola che raffigura la S.S. Trinità è del 1902, opera di Agostino Tagliaferri (custodisce anche un'antica statua in pietra della Madonna); la Villa Lanfranchi, che probabilmente fu fatta costruire dai Conti Sforza di Santafiora nella seconda metà del '500. In essa si può ammirare un soffitto affrescato da G. B. Borghesi, dei camini del '600 e mobili dell'800. L'Oratorio annesso alla Villa fu eretto da Giovanni Fusari nel 1669/70. A Stadirano nella Chiesa di S. Martino (1732) possono ammirarsi varie tele di pregio, tra cui quella di Andrea Ferrari raffigurante S. Martino. Importanti anche gli arredi, come il calice cesellato con testine d'angelo e festoni di frutta del 1620.