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Meldola è un comune di 9.382 abitanti (che si fregia del titolo di Città già dai primissimi anni dell'Unità d'Italia) della provincia di Forlì-Cesena. Il territorio, frequentato da tempi antichissimi, è alla fine della valle del fiume Bidente-Ronco. Qui si innestano una quantità di torrenti che caratterizzano questa terra di Romagna come una zona che i romani hanno saputo sfruttare per farvi partire l'antico acquedotto (ancora esistente nel sottosuolo della città) che riforniva il porto militare romano di Classe. Al V-VI secolo si fanno risalire i resti della grandiosa villa fortificata tardoantica i cui enormi ambienti decorati con pavimentazioni musive policrome di straordinaria bellezza giacciono ancora sotto oltre quattro metri di detriti (una antica frana che la ricoprì pochi anni dopo l'incendio e la spoliazione che ne seguì...) sotto le fondamenta delle case del centro storico. Il castello, con le prime notizie a cavallo del Mille, ci rimanda al periodo dell'interesse papale per questo centro poi passato ai Malatesta Cesenati e successivamente a casati (Aldobrandini, Doria Panphili...) legati alla Santa Sede che hanno "gestito" il grande feudo famoso per i suoi mercati (in particolare per quello della seta rimasto vivo fino ai primi decenni del Novecento) fino all'arrivo dei napoleonici. Le campagne del meldolese iniziano ad essere indagate dal punto di vista etnomusicologico durante l'Ottocento e poi nel Novecento; il territorio rivela una ricchezza culturale popolare degna di nota, specialmente per i canti (stornelle) e per le tipologie strumentali ivi indagate alla fine del Novecento