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Con una superficie comunale di 31,42 kmq, il paese, alla destra del fiume Aventino, sorge su di un colle roccioso, dominante la campagna circostante, nota per la caratteristica roccia in rilievo chiamata "morgia". Il suo nome deriva dalle numerose cave di gesso attive fino all'immediato dopoguerra. Il vecchio paese distrutto prima da un terremoto poi dalle mine tedesche, è un vero villaggio fantasma non privo di fascino e soprattutto posto in una posizione molto panoramica. L'abitato moderno sorge a poca distanza dall'antico insediamento. Il suo territorio è esteso per 31,42 kmq, su un area di aspri rilievi collinari. I numerosi reperti, riferiti all'età preromana e romana, affiorati nelle contrade, testimoniano che la terra ospitò sin dall'antichità importanti insediamenti abitativi. L'origine del borgo è altomedievale e, con il castello disposto strategicamente a dominio della Valle dell'Aventino, era un importante centro difensivo che sbarrava l'accesso ai ricchi pascoli della Maiella. Del passato conserva la porta ogivale della demolita chiesa dell'Annunziata (secolo XIV), il portale del XVI secolo della chiesa di S.Maria dè Raccomandati con all'interno un trittico in legno dipinto del XVI secolo. Nel paese si coltiva la tradizione della Sacra rappresentazione della Passione di Cristo che si svolge il Mercoledi Santo con una processione che attraversa anche parte del paese vecchio. Forte è la tradizione musicale, radicata nelle bande musicali per le quali Gessopalena era famosa, oggi testimoniata da una scuola di musica dedicata ad Armando Manzi, il maggiore trombonista italiano della prima meta' del secolo, nato a Gessopalena ma formatosi in America e poi a Firenze. Il paese ospita anche una associazione teatrale denominata Petralucente molto attiva in tutto il circondario.