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Le prime notizie certe sul paese risalgono al II Medioevo (XII-XIII sec.). Il primo documento storico a parlare ufficialmente del Casale di S.Angelo le Fratte il Catalogo dei Baroni contribuenti alla spedizione in Terra Santa, fatta durante il Regno di Guglielmo II il Buono (1178-1188). Vennero poi i Cedolari Angioini e i Registri della Cancelleria Angioina. Da questi si apprende che Ruggiero II, salito al trono nel 1130, organizza l´intero territorio Statale in Giustizierati. L´antica Lucania viene divisa in sei giustizierati: di Basilicata, di Terra d´Otranto, di Terra Beneventana, di Principato, di Terra Giordana, di Terra di Crato. Quello di Principato comprendeva tutti i paesi della valle del Melandro. È dunque legittimo considerare formato, il Casale S´Angelo le Fratte, già nella prima metà del secolo XII sia pure con popolazioni e abitato esigui. La battaglia di Benevento (1266) costituisce il momento che maggiormente ne ha segnato la storia. Essa vede contrapposto Carlo I d´Angiò a Manfredi, figlio naturale di Federico II. Sconfitto quest´ultimo, Carlo affida l´agro ad un suo capitano, Nicola Janville, con la giurisdizione e il titolo di conte. È il primo signore di cui si abbia notizie. Sono tempi duri. I Saraceni, guidati da Manfredi e sconfitti, imperversarono nelle nostre campagne; la gente scappa dai luoghi natii alla ricerca di un sicuro riparo. Il conte vi accoglie quanti sopraggiungono dalle zone più vicine. Militari e fuggiaschi, dunque, sembrerebbero aver costituito il primo nucleo della popolazione di questo aspro luogo, costruendo essenziali e provvidenziali rifugi sotto speroni di roccia, ancora oggi elargiti numerosi dalla montagna Carpineto (“lu carpenite”), subdola matrigna ai cui piedi sorge. Quali vicissitudini hanno segnato codeste terre prima del cosiddetto secondo Medioevo è arduo ricostruire: unica certezza la presenza di abitanti nelle zone sin dal VI sec. a.C., tanto di origine greca quanto romana. Sono alcuni occasionali, ma significativi, ritrovamenti archeologici a darci codesta sicurezza. Non conosciamo quando e come il casale abbia preso la sua attuale configurazione e denominazione. Sicuro punto di riferimento per il suo sviluppo é la Cappella dell´Angelo, ovvero dell´Arcangelo S.Michele, situata al riparo della Montagna Carpineto. Ignoto é il punto preciso ove sia sorta. L´abate Giallorenzi, che era arciprete a Sant´Angelo, e che ci ha lasciato una “Monografia di S. Angelo le Fratte” pubblicata nel 1888, si limita a dire che ai suoi tempi la Cappella era passata all´Amministrazione dell´”antica e signorile famiglia Manieri”, conservandone il nome. Tanto é l´ascendente della devozione all´Arcangelo nei nostri antenati da chiamare il loro agglomerato Sant´Angelo. Questa pare essere la più probabile origine della prima parte del nome che conosciamo. Dubbi e tesi discordanti nascono a proposito della seconda: “le Fratte”. Sono state avanzate in proposito due ipotesi. La prima é sostenuta dall´abate Giallorenzi e si articola in tre supposizioni. Si dice ‘delle Fratte´ per via della vicinanza di due rioni: S.Angelo e Castello delle Fratte, o per il loro congiungimento effettuato dai vescovi nel XV sec., o perché ‘Fratte´ era il nome di una sua contrada. Maggiori adesioni riscuote la seconda. Le Fratte deriverebbe dal participio passato passivo del verbo latino frango(spaccare, rompere). Il nome allora rievocherebbe la montagna dissestata che da sempre ne ha condizionato la vita e la sua profonda spaccatura dovuta a terremoti disastrosi e frane. Del resto ancora oggi appare evidente che l´abitato é costruito sopra rocce. Le case di vecchia costruzione sono in pietra e aderite alle numerose sporgenze formatesi. Nel sottosuolo si percepiscono i vuoti e lo scorrere dell´acqua che fa giungere la sua freschezza fino alla superfice in dati punti, ove sorgono, o sorgevano, le migliori cantine dai dissetanti ed inebrianti vini.