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Capoluogo della regione Lazio, Frosinone è situata nel cuore della Ciociaria, sulla sommità di un rilievo collinare. Il nucleo originario dell'abitato, raccolto nella parte più alta del colle intorno alla cattedrale, si sviluppò lentamente nel corso dei secoli con struttura irregolare, dovendo adattarsi alla morfologia molto articolata del rilievo. Dalla cima del colle, è il panorama della valle del Sacco, dei monti Ernici e Lepini, quasi tutta la Ciociaria di cui la città è il capoluogo. La costituzione della città a capoluogo di provincia nel 1927, con le nuove funzioni amministrative a esso collegate ha favorito sensibilmente lo sviluppo numerico della popolazione, che si è triplicata in appena cinquanta anni. Lo sviluppo industriale di Frosinone e l'ampliarsi delle funzioni terziarie nella guida del territorio hanno fatto scendere l'abitato a valle, facendo sorgere nuovi e moderni quartieri lungo il corso del fiume Cosa, verso la ferrovia e verso l'autostrada. Storia. Città volsca col nome di Frusino, conquistata nel 386 a. C. da M. Furio Camillo, insieme agli Ernici si batté contro Roma nel 306 a. C.; elevata a colonia durante l'età imperiale, nel Medioevo passò sotto il dominio dei Bizantini e dei Longobardi. Nel 798 fu conquistata da Carlo Magno che la donò alla Chiesa. Divenuta possesso dei Saraceni, dei Normanni, degli Svevi e degli Angioini, fu distrutta da un terremoto nel 1350 e ricostruita nel 1527. Dopo essere stata saccheggiata dai Lanzichenecchi, fu il turno di Francesi e Spagnoli. Durante l'ultimo periodo del governo pontificio è stata capoluogo delle province di Campagna e Marittima. Gastronomia e vini. Tra le specialità della cucina ciociara primeggiano le fettuccine alla ciociara, il timballo alla Bonifacio VIII, si tratta di maccheroni conditi con pollo, sugo di carne, polpettine, funghi e tartufi, e gli gnocchi con polenta; la carne viene utilizzata molto nelle ricette: ci sono costate di maiale al castrato e spiedini arrostiti alle salsicce alla brace. Per quanto riguarda i dolci: famose sono le "ciambelle di Sora" che appartengono alla famiglia dei taralli, le "spumette" di Campoli Appennino, gli amaretti di Fiuggi e le "paste reali" di Atina. Solamente un vino viene prodotto nel territorio, ed è il Cesarese del Piglio, ottimo vino rosso, sia secco, sia dolce, sia frizzante.