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Il territorio comunale di Dovadola è interamente compreso nella valle del Montone. A est confina con il Comune di Castrocaro, a sud est con il comune di Predappio, a nord con il Comune di Rocca S.Casciano, a ovest con il comune di Modigliana.
E' un paese prevalentemente collinare.
Lo sviluppo storico, urbanistico, architettonico: le prime tracce risalgono all'epoca romanica, ma la struttura dell'attuale paese risale a circa il 1200 quando diventa cittadella fortificata dei conti Guidi. Nel tempo il paese si sviluppa soprattutto a ovest e fino agli anni 60 ha un notevole sviluppo l'attività agricola con 270 case sparse cosidette podere.
L'architettura risente dell'influsso toscano infatti Dovadola diventa romagna solo nel 1923.
L'economia ha prevalente carattere agricolo artigianale. Oggi infatti Dovadola è un paese che, pur vicinissimo a Forlì, mantiene la sua identità di borgo rurale legato alle proprie tradizioni: una su tutte la ricerca e la preparazione del pregiatissimo tartufo bianco, la cui festa si celebra da più di 30 anni la terza e la quarta domenica di ottobre. La visita in questa occasione è davvero obbligatoria.
Oltre a questa immancabile manifestazione le principali attrazioni turistiche sono soprattutto di carattere religioso come l'Eremo di Montepaolo e il Sarcofago di Benedetta Bianchi Porro. Il nome di questo borgo medioevale, situato nelle prime colline dell'Appennino tosco romagnolo, lungo la valle del Montone pare derivi dal latino duo - vadora ( due guadi). Il suo centro storico infatti, oltre ad essere caratterizzato dalla fortificazione eretta dai Conti Guidi intorno all'anno mille, è situato su un'ansa del fiume che si attraversa sia in entrata che in uscita dal paese.