AQVA FONS VITAE. Identita', storia e memoria di una comunita'

Lo studio dei materiali rinvenuti nel pozzo romano di via Caselle aggiunge un inaspettato tassello alla storia del primo nucleo abitativo della cittĂ  di San Lazzaro

01/04/2016

Inaugurazione sabato 2 aprile ore 16.30 alla Loggia del Municipio in Piazza Bracci 1

Intervengono

il Sindaco di San Lazzaro Isabella Conti

il Soprintendente Archeologo dell’Emilia-Romagna Luigi Malnati

Fiamma Lenzi dell’Istituto regionale Beni Culturali

Presidente del Consorzio della Bonifica Renana Giovanni Tamburini.

Un dupondio di Marco Aurelio, una lucerna con marchio VIBIANI, alcuni bicchieri tipo via Andrea Costa, brocche, brocchette e una bottiglia con l’iscrizione DOMV CONFUSI CAM, ceramiche da mensa e da dispensa, reperti vitrei, lapidei, in osso lavorato, legno, tessuto e metallo e un pendaglio in lamina bronzea traforata decorato in origine da una gemma o pasta vitrea. 

Sono solo alcuni dei materiali recuperati nel pozzo romano scavato in Via Caselle, testimonianze che delineano l'identità storica di S. Lazzaro di Savena, riscoprendo le origini della città e il suo divenire storico. È questo il compito dell'archeologia, leggere il messaggio che gli antichi ci hanno lasciato attraverso le scoperte, gli studi di dettaglio e le ricerche sulle fonti.

Il ritrovamento nel 2006 di un pozzo romano in Via Caselle, luogo centrale della città, ha gettato nuova luce sulla presenza romana in questo territorio rurale situato a cavallo fra l'agro bononiense e quello claternate che pur beneficiava dall'essere attraversato da un'arteria già pulsante di traffici come la via Emilia. Un territorio finora parco di testimonianze dai periodi che precedono la costruzione del complesso religioso e di cura agli infermi sorto nel Medioevo sotto la protezione di S. Lazzaro, ma che da qualche decennio sta rivelando significativi indizi di un popolamento romano, tutt'altro che rado, che si dispiega tanto in prossimità del grande asse di comunicazione transregionale, quanto nella soprastante fascia di pianura e addentro le vallate del Savena e dell'Idice. 

Promossa dal Museo della Preistoria "Luigi Donini" di San Lazzaro in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna, l’Istituto Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna e il Consorzio della Bonifica Renana di Bologna, la mostra "Aqua fons vitae" utilizza il materiale rinvenuto nel pozzo come punto di partenza per affrontare il tema dello sfruttamento delle risorse idriche e della gestione delle acque dall’epoca romana alla modernità. 

A ogni latitudine e in ogni orizzonte cronologico un pozzo antico e il suo contenuto sedimentatosi nel tempo restituiscono sempre veri "tesori" perché  pochi altri contesti archeologici come i pozzi possono svelare imprevisti spaccati di vita quotidiana, esemplificativi di una lunga durata d'uso o, talvolta, di circostanze legate a particolari eventi. 

Perduti per un attimo di disattenzione, oppure buttati perché rotti e ormai inservibili ma pur sempre buoni per tenere pulita e limpida l'acqua da attingere, nascosti in circostanze fortunose, quando momenti di instabilità politica o sociale consigliano di mettere al riparo i propri averi, oppure gettati in segno di devozione a una divinità patrona dell'acqua o dimorante nelle profondità della terra, gli oggetti recuperati in un pozzo rappresentano infatti un'eloquente "istantanea" di un tempo che fu e degli accadimenti - ordinari o straordinari - che gli si svolsero intorno. 

La mostra si snoda intorno al tema delle acque, essenziale fonte di vita per lo sviluppo della comunità e del territorio. E lo fa coinvolgendo anche istituzioni dedite alla valorizzazione del patrimonio culturale regionale e altri enti che a diverso titolo sono preposti al governo delle acque.

Il suo fulcro è costituito dall’esposizione dei ritrovamenti archeologici del pozzo romano di via Caselle che si inserisce in un più ampio percorso di visita attraverso l’illustrazione delle principali forme di sfruttamento dell’acqua che l’uomo ha progettato, fin dagli albori della propria storia, per migliorare le condizioni necessarie all’insediamento umano, fino a favorire la crescita sociale ed economica dell’intera area bolognese. 

Il materiale proveniente dallo scavo viene esposto per la prima volta, narrando la storia e l’importanza della scoperta e condividendo i risultati degli studi svolti e dei restauri effettuati. Oltre a ciò, questi ritrovamenti rappresentano un elemento chiave nelle indagini sulle origini romane del territorio in cui si è sviluppato l'attuale centro urbano. 

Il percorso espositivo è articolato in tre sezioni -definite spazialmente e tematicamente ma legate fra loro- che si avvalgono sia di supporti tradizionali (pannelli informativi con contenuti testuali e grafici e vetrine con materiali originali e ricostruzioni) che di supporti tecnologici (proiezioni di scenari immersivi, ricostruzioni ambientali e touchscreen). 

Il primo settore (AQUA FONS VITAE) sviluppa il tema dell’acqua in rapporto ai geo-ambienti, alle evoluzioni ambientali e territoriali del sistema idrografico nel tempo, al suo controllo e regimentazione dal Medioevo in avanti, all’organizzazione e alle problematiche attuali nella gestione delle risorse idriche. Testimonianze bibliografiche, storiche e geo-ambientali, guidano il visitatore in un lungo viaggio nel tempo che si dipana fra le primordiali tecniche di sfruttamento delle acque alle più avanzate tecnologie di controllo. Materiali multimediali e documentari illustrano l’importanza dell’intervento umano sulla gestione delle acque e alcuni tra i più significativi sistemi di sfruttamento odierno sul territorio. 

Il secondo settore (IL TERRITORIO E LE ACQUE) offre la lettura di due aspetti strettamente legati al territorio sanlazzarese. 

Un ristretto campionario di reperti archeologici provenienti dal territorio testimoniano alcuni elementi dell’abitare in epoca romana: si va dai laterizi (manubriati, tegole, suspensurae, coppi ecc.) ai manufatti legati alla gestione delle acque (fistula e tubi, valvola, mattoni puteali, vera da pozzo) fino a un’esemplificazione delle tipologie pavimentali più in uso (esagonette, opus spicatum, tessere da mosaico). Pannelli e touchscreen approfondiscono alcuni argomenti legati alla romanizzazione e alla realizzazione e significato dei pozzi. 

Lungo le pareti una serie di pannelli affronta invece in chiave diacronico-tematica le principali evidenze dell’area sanlazzarese in qualche modo legate alle acque. Un viaggio nel tempo alla scoperta di significati e funzioni di luoghi noti alla comunità locale, ma la cui conoscenza spesso non si spinge fino alle origini e all’interpretazione degli stessi nel contesto del sistema-territorio.

Il terzo settore (LA VITA NEL POZZO) è dedicato all’esposizione delle testimonianze archeologiche correlate al pozzo di epoca romana recuperato nel 2006. Questa sezione (di forma circolare per evocare la sagoma del pozzo) sfrutta una quinta scenografica per esporre alcuni reperti pertinenti a insediamenti rustici del territorio, evocando con proiezioni ed audio ad hoc  immagini in movimento e suoni della vita del pozzo come quelli che richiamano la caduta di oggetti sul suo fondo. 

Ai materiali provenienti dai siti sanlazzaresi di Croara-Ca’ Rossa, Ponticella-podere Sant’Andrea loc. Siberia, Pizzocalvo-Ca’ Poggio, Pizzocalvo-Roncadello di Sotto, Borgatella-LUCMAR e Borgatella Podere San Francesco, San Lazzaro-Tangenziale Caselle, San Lazzaro via Jussi/via Mezzini, Idice-via Castiglia, Idice-Cave SAFRA, Fondovalle Idice-Ca’ de Mandorli e Castel de’ Britti-greto dell’Idice si affianca una buona campionatura di quello rinvenuto nel pozzo di Via Caselle, corredato dal  modellino del rustico romano a cui il pozzo forniva l'acqua. 

Redattore: CARLA CONTI

 

Informazioni Evento: 

Data Inizio: 03 aprile 2016 

Data Fine: 29 maggio 2016 

Prenotazione:Nessuna 

Luogo: San Lazzaro di Savena, Sala di Città del Municipio (piano terra) 

Indirizzo: Via Emilia, 92 

Città: San Lazzaro di Savena 

Provincia: BO 

Regione: Emilia-Romagna 

Orario: da martedì a venerdì dalle ore 17 alle 19sabato e domenica dalle 10 alle 13 

Telefono: 051 465132 

E-mail: museodonini@comune.sanlazzaro.bo.it 

Sito web: http://www.museodellapreistoria.it

 

Dove: 

Sala di Città del Municipio (piano terra) 

Città: San Lazzaro di Savena 

Indirizzo: Via Emilia, 92 

Provincia: BO 

Regione: Emilia-Romagna 

 

www.beniculturali.it