Carnevale di Putignano

Dal 24 al 30 gennaio e dal 7 al 9 febbraio 2016 a Putignano (BA)

11/01/2016

Il Carnevale di Putignano, il più lungo d’Europa, è una festa ricca di tradizioni, riti ed eventi. E la sua genesi, come si racconta, ha una storia secolare che inizia nel 1394.

La maschera ufficiale del Carnevale di Putignano, Farinella, nasce negli anni Cinquanta a opera del grafico Mimmo Castellano e porta il nome di un antico cibo contadino tipico della gastronomia locale, ovvero una farina ricavata da alimenti poveri come i ceci e l’orzo.

I RITI DEL CARNEVALE

La Festa dell’Orso ricorre il 2 febbraio, giorno della Candelora. Si configura come uno spettacolo itinerante che anima il centro storico di Putignano e l’anzidetto animale, il cui legame con il Carnevale è confermato da capacità magico-divinatorie che la tradizione popolare gli attribuisce, ne è il protagonista.

La performance si conclude in Piazza Plebiscito con il tanto atteso oracolo meteorologico: l’orso prevede il futuro andamento climatico.

Questa Festa, curata annualmente da un’associazione teatrale cittadina, figura tra gli appuntamenti più attesi del Carnevale di Putignano.

Il rito della Estrema Unzione del Carnevale si celebra alla vigilia del Martedì grasso, ultimo giorno di festa, e preannuncia l’avvento di astinenza e penitenza della Quaresima. Per l’occasione, si mette in scena una singolare mascherata: una banda di finti sacerdoti sfila per le vie del paese e impartisce una bizzarra benedizione, recitando in vernacolo la vita del morente Carnevale. La processione, dalle prime ore della sera fino a notte fonda, vaga per piazze e locali con tanto di appassionati e curiosi al seguito ed è tra i momenti più suggestivi della manifestazione putignanese.

Il Funerale del Carnevale si svolge il Martedì grasso e segna la fine delle licenze carnascialesche. Un maiale di cartapesta, metafora degli eccessi propiziatori che caratterizzano la grande festa, viene bruciato. È un rito che prepara all’imminente digiuno quaresimale. E per abbuffarsi, brindare, danzare e giubilare insieme, ancora una volta, ci si riunisce davanti alla cosiddetta Campana dei Maccheroni, anch’essa di cartapesta, i cui rintocchi, 365, cadenzano gli ultimi istanti del tempo carnascialesco, mettendo così fine alla baldoria corale.

I MAESTRI CARTAPESTAI

Tra estro e tradizione, la cartapesta e i maestri della “scuola putignanese”

La cartapesta si ottiene riciclando fogli di giornale che si modellano con una colla ottenuta mescolando acqua e farina. È un materiale che, seppur povero, possiede sorprendenti potenzialità espressive. E i carri allegorici del Carnevale di Putignano ne sono il risultato.

I maestri artigiani di Putignano con sapienza, estro, passione e determinazione mettono in forma, nei loro capannoni, spettacolari creature di carta: allegre allegorie delle vicende umane e, al contempo, delle vere e proprie opere d’arte. E così il paese, nei giorni delle sfilate, si trasforma in un vivace teatro a cielo aperto.

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