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Con una superficie comunale di 71,99 kmq, sulle prime falde del monte Morrone, il paese, da cui si può ammirare l'intera Valle Peligna, è dominato dal maestoso castello dei Cantelmo. Furono numerose le famiglie nobili che detennero questo borgo che in origine era conosciuto con il nome di Pacino. La prima testimonianza scritta del paese risale al 1170, anno in cui la chiesa di San Panfilo fu donata al vescovado di Sulmona. Il centro seguì le vicende storiche del regno di Napoli. Appartenuto ai Caldora e ai Cantelmo, nel 1483, venne ceduto dal re di Napoli a Mario Orsini, i cui discendenti ne conservarono il possesso per oltre un secolo; successivamente appartenne ai Colonna e aiBarberini. Il paese è appollaiato, come un grande uccello, su una collina alle pendici del monte Morrone, da molti ritenuta montagna sacra, in quanto ritiro di San Pietro da Morrone, papa con il nome di Celestino V, che vi fondò chiese e monasteri, oggi testimonianza del vasto movimento storico-religioso e culturale, ispirato alla sua figura. La parte più antica del paese si snoda arroccata intorno al castello medievale, grandiosa struttura di cui sono state recentemente ristrutturate le due torri, visitabili. Le strade in pietra, i vignali, i porticati, i palazzi dai fregi rinascimentali, danno vita ai suggestivi scorci del centro storico, tra i meglio conservati d’Abruzzo.