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Il paese, che sorge in una zona pressoché pianeggiante ad un'altitudine di 108 m s.l.m, alla confluenza del fiume Pescara col torrente Lavino, deriva il suo nome dalla "scafa" di San Valentino, poichè fino al secolo scorso il sito era destinato al passaggio con battelli sul fiume Pescara. Il toponimo infatti deriva dalla "scafa", una barca fatta costruire da Gioacchino Murat, re di Napoli, per facilitare le comunicazioni con il piccolo abitato, posto al di là del fiume Pescara. Intorno al 1870 cominciò a formarsi l'attuale abitato, proprio nelle vicinanze del ponte in legno che sostituì i battelli. Scafa ha sostituito la romana "Ceio", centro termale e di scambi commerciali, e la medievale Zappino, costruita sui resti della prima dopo le invasioni barbariche; allo scorcio del secolo XX risale la fisionomia di centro industriale che la contraddistingue oggi. Scafa divenne comune autonomo solo nel 1948, essendo stato in precedenza frazione di S. Valentino in Abruzzo Citeriore.