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Nel cuore del Montefeltro, dove le colline incominciano ad innalzarsi verso il massiccio del Carpegna, tra la Val Conca e l'alta Val Foglia, sorge Macerata Feltria, centro geografico e storico di quel territorio che, pur frammentato in conche e speroni, monti e valli, ha una sua unità paesaggistica, storica, culturale: il Montefeltro appunto. Facilmente raggiungibile sia da Pesaro che da Rimini, Macerata Feltria è equidistante da città storiche come Urbino, San Leo e San Marino ed offre la possibilità di innumerevoli itinerari storici, artistici e naturali.Come tanti altri centri del Montefeltro, la Cittadina è composta di un più vasto agglomerato che si espande al livello del torrente, parte antico e parte di recente costruzione, e di una zona arroccata sulla cima del colle che si erge al di là di un profondo fosso. Il Borgo, ovvero la parte bassa del paese, è caratterizzato da attività commerciali ed artigiane ed è sede di un moderno stabilimento termale in cui vengono sfruttate, grazie ad adeguate strutture ricettive, le proprietà terapeutiche delle acque sulfuree che vi sgorgano. Di rigore è la visita al Castello. Costituito da un insieme di costruzioni sorte tra i secoli XII e XIV, è un complesso monumentale e storico di primaria importanza e di notevole bellezza. La tradizione vuole che a fondare Macerata Feltria siano stati i Pelasgi, leggendari "Popoli del Mare" che dalla Grecia preellenica, e in particolare da Lemmo, varcarono l'Adriatico per colonizzare l'Italia meridionale e centrale. L'Arco dei Pelasgi che segna l'ingresso meridionale del Castello, è da sempre omaggio a questi mitici padri fondatori e insieme simbolo della storia antica e illustre di Macerata Feltria. Certo è che in epoca precristiana prosperava in questa felice contrada del Montefeltro il municipio romano di Pitinum Pisaurense che nei secoli ha donato reperti archeologici di pregio, dispersi tra collezioni private e pubbliche e solo di recente in gran parte raccolti nel Museo Civico della città.