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Giano dell'Umbria rimane, seppure con alterne vicende, sotto il governo di Spoleto dalla metà del duecento fino all'inizio del XIX sec. Mantiene tuttavia una sua indipendenza ed amministra un territorio proprio che include anche Montecchio e Castagnola. Il castello, benchè di dimensioni ridotte, ha una complessa struttura fondata sull'unione di due impianti fortificati, organizzato in modo digradante a partire dal vertice urbanistico, dove si innestano il Palazzo pubblico e la parrocchia di S. Michele, del sec. XIII. Le mura medievali sono conservate e c'è traccia della cinta romana. L'importanza territoriale dell'insediamento è confermata dalla presenza di più chiese prima fra tutte quella di S. Francesco, appena fuori delle mura, che ripropone l'impianto tipico, a una sola navata, degli edifici mendicanti e il messaggio culturale trasmesso dal movimento francescano, qui tradotto nel cielo di affreschi della cappella del Crocifisso, attribuito a Giovanni di Corraduccio (inizio sec. XV). La chiesa di S. Maria ha tracce della sua origine medievale, modificata da ristrutturazioni cinque-settecentesche. La chiesa di S. Biagio è seicentesca.