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Porano, situata a 444 metri s.l.m., si trova ai confini con il territorio orvietano e con il Lazio, su un’altura di natura tufacea, in bella posizione panoramica sul Duomo di Orvieto e su altri scorci naturali delle valli del Tevere e del Paglia. Il termine Poranum, come si può dedurre dal suffisso, è di origine latina e deriverebbe dal latino porro, che significa più oltre, quindi avamposto; ma i ritrovamenti delle tombe di Golini e degli Hescana, siti archeologici di notevole rilievo storico, testimoniano la presenza di un importante centro etrusco. Le prime notizie storiche che lo indicano come villa risalgono al XII secolo, il primo documento che lo nomina invece come castrum è della metà del XIV. Per la sua posizione strategica rispetto al controllo del territorio al fine degli interessi delle famiglie orvietane, conobbe, nei secoli successivi, un forte sviluppo urbano e fu spesso teatro di aspri scontri. Fu feudo degli Avveduti, famiglia di origine orvietana che aveva, già nel XIV secolo, vasti possedimenti nel territorio di Porano. Dai primi anni del XV secolo, dopo il passaggio di Ladislao d’Angiò re di Napoli, rimase sotto la giurisdizione di Orvieto insieme alla vicina fortezza di Castel Rubello e, tra il ‘500 e il ‘600, entrò a far parte dello Stato Pontificio. Porano conserva il tipico aspetto del borgo fortificato: il perimetro è tuttora definito dalla cerchia di mura in parte intatta e dalle abitazioni dislocate lungo il perimetro. Nel centro storico, oltre a un nucleo medievale, si possono notare diversi esempi di edilizia cinquecentesca.