Capacità ricettiva

Camere n. --
Suites n. --
Bagni n. --
Sale Riunioni: --
Sale Convegni: --

Servizi

Clicca sule icone per vedere le immagini ingrandite
Il territorio comunale si allunga fra il crinale appenninico e il comune di Podenzana, che lo separa dalla Liguria. Il capoluogo è situato nella valle del torrente Taverone, sulla sponda destra ed è attraversato dalla strada del Lagastrello. Ha un'economia a base prevalentemente agricola. Molta mano d'opera è pendolare con La Spezia. La non ancora perduta leggenda della città di Venelia, sorgente presso Licciana e distrutta dai barbari, trovò il suo concreto aggancio storico nella reale esistenza dell'antichissimo "Conciliabulum" ligure apuano assorbito dal " Pagus " romano il quale, a sua volta, si evolse nella " Plebs " medioevale: attraverso tanti secoli e tanto mutare di strutture socio-politiche si mantenne intatto il toponimo ligure " Venelia ", uno dei pochi sopravvissuti fino a noi. Il castello di Monti sorse invece, nello stesso raggio territoriale, sotto la spinta di ragioni squisitamente militari quando si rese indispensabile costituire punti di difesa e sbarramento lungo importanti vie di comunicazione. Per un buon periodo dell'alto Medioevo tutta la zona compresa fra i torrenti Taverone e Civeglia fu possesso dei Conti di Moregnano: come altre nobiltà minori locali essi furono fagocitati dai Malaspina che intorno al 1255 ne assorbirono i diritti. Allora le competenze dei Moregnano seguirono il travaglio del feudo malaspiniano nel quale, in seguito a divisioni laboriose, nel corso del XIV secolo si configurò il feudo separato di Villafranca che comprese anche la zona liccianina. Mentre avvenivano questi fatti Licciana non era ancora il centro principale del territorio, e non lo sarà ancora neppure nel 1355, quando i figli di Opizzone Malaspina, Ferdinando e Azzone, opereranno una ulteriore divisione dei beni paterni: Licciana, Panicale e terre immediatamente annesse toccano a Federico il quale farà di Panicale il centro del suo piccolo dominio.