Capacità ricettiva

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Le origini dell'abitato risalgono al Medioevo quando Scanzano era un casale del monastero dei SS. Elia e Anastasio di Carbone piccolo comune ubicato sul Pollino. L’abitato, situato in una zona pianeggiante lungo il litorale jonico, attualmente centro agricolo e nodo stradale in crescente sviluppo per la valorizzazione in corso della zona balneare limitrofa e per la bonifica dell’area costiera tra le foci del Cavone e dell’Agri, appartenne come casale a Montalbano Jonico, da cui si rese indipendente nel 1974. Originariamente il centro fu sotto il controllo dei monaci basiliani di Sant’Elia di Carbone ed in seguito passò al dominio di Pedro de Toledo che fece erigere il palazzo baronale denominato comunemente Palazzaccio. La struttura, con vicino casette affiancate, fu centro direzionale dei lavori agricoli della zona. Ancora oggi, nel paese, è possibile ammirare il Palazzaccio a pianta quadrata con torre merlata e facciata caratterizzata da grandi finestre incorniciate da archi; all’interno si può visitare anche una interessante cappella. Nelle vicinanze della spiaggia è situata una torre d’avvistamento, costruita nel periodo aragonese, mentre un’altra torre a forma cilindrica si può apprezzare in località “Terzo Madonna”. Nella zona di “Recoleta” sorge una Masseria Fortificata risalente al XVII-XVIII sec., caratterizzata da un ampio portale, da una torre quadrata e da due torri situate agli angoli della facciata. Nel territorio è sito Termitito, un importante insediamento di età micenea occupato in seguito da coloni greci. Sul territorio sono ancora evidenti i segni di una civiltà greco-bizantina, di popolazioni elleniche persino doriche e micenee, rilevabili dalle terracotte rinvenute in loco e, di altre reliquie giacenti nei musei di Policoro e Metaponto. Dopo gli Elleni, i Romani , i Longobardi ed i Saraceni, Scanzano, come gli altri centri della costa ionica, subì un lungo degrado a causa delle continue invasioni, per cui le popolazioni superstiti si spostarono sui monti dell’entroterra.