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Secondo un’informazione pervenutaci dall’Itinerario di Antonio da Oppido, l’antico nome di Cirigliano doveva essere "Caelianum". Il noto storico meridionalista Antonio Racioppi, dopo aver esaminato queste informazioni che non lo appagavano completamente continuò le sue ricerche e giunse alla conclusione che il nome “Cirigliano" trae le sue origini da Caerellianus perché edificato nella proprietà di un certo Cerellio. La prima testimonianza scritta dell’esistenza di Cirigliano risale al 1060 come risulta da una bolla emanata in tale anno dalla diocesi di Tricarico. Circondato da mura e torri era un tipico borgo medioevale - ne danno ancora testimonianza l’antico castello feudale che dopo varie compravendite, nel 1750 fu intestato a D. Filippo Formica, ai cui discendenti ancora oggi appartiene. La popolazione ciriglianese, da sempre dedita all’agricoltura e alla pastorizia, subì un forte calo a causa della peste del 1656. Solo a partire dal 1700 si registra una notevole crescita demografica. Dagli inizi del ‘900 la tendenza si inverte perché anche Cirigliano fu coinvolta dal fenomeno dell’emigrazione incentivata anche da una rovinosa frana nel 1973 che ridusse di molto il numero dei residenti fino al numero attuale di poco inferiore alle 600 unità. Nel cuore del centro storico di Cirigliano si erge imponente nella sua sobria eleganza l’antico castello feudale con la suggestiva torre ovale. Annessa al castello è la Cappella dell’Addolorata nella quale si conserva qualche dipinto di un certo pregio, tra cui un S. Filippo della scuola del pittore napoletano Salvatore Rosa e una Pietà del seicento incastonata in un tempiato di legno decorato.