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Nella regione più piccola del Sud ..”….dove (ancora) regna il lupo e l’antico cinghiale, né alcun muro separa il regno degli uomini da quello degli animali e degli spiriti” (C. Levi - Cristo s’è fermato ad Eboli), arroccato sulle cime appenniniche vive questo piccolo paese: Castelmezzano.Collocare le sue origini , come sempre accade in questi casi, in un preciso periodo storico è impossibile.Tra leggenda e realtà, bisogna arrivare verso l’anno 1000 d.c. per avere dei riscontri oggettivi, notizie rilevabili da fonti storiche.La catena montuosa, costituita in maggior parte da picchi rocciosi, che rendevano il luogo sicuro, protetto , facilmente difendibile, ARMI naturali e la ricchezza di boschi , di terreni fertili , l’abbondanza di corsi d’acqua , certamente favorirono l’insediamento di antiche genti ,inizialmente nella zona di Maudoro (i reperti trovati fanno pensare ad insediamenti ellenistici) , oggi denominata Arioso,e in seguito più ad est, in una zona ancora meno accessibile ma…ugualmente ricca di vegetazione che consentiva l’attività principale :la pastorizia.A tal proposito si inserisce la figura leggendaria del pastore Paolino che ,addentrandosi con il suo gregge in questa zona, decise di fermarvisi, trovando rifugio in qualche grotta .Il luogo dove si fermò conserva ancora il nome di Rampa Paolino. Castello Mezzano “subì” le vicissitudini legate alle varie dominazioni: prima quella Saracena, poi Angioina, fu feudo durante il periodo Aragonese e proprio i suoi picchi fecero di questo piccolo paese il nascondiglio ideale per i briganti durante il Regno delle due Sicilie .Come è comprensibile, il passaggio da una dominazione all’altra, l’impraticabilità del luogo e altri fattori fecero sì che le condizioni di vita fossero sempre modeste.Ci furono, con l’avvento del progresso grossi cambiamenti…la terra ,finalmente possedimento individuale, le opere di pubblica utilità, l’alfabetizzazione ,produssero una evoluzione sia economica che sociale ,migliorando le condizioni di vita e abbattendo soprattutto l’isolamento a cui erano costretti i Castelmezzanesi.Purtroppo la mancanza di attività produttive ha contribuito negli ultimi decenni a spopolare il centro delle forze giovani, che si sono diretti verso le grandi città e dovunque ci fosse la possibilità di trovare lavoro.Il vicino capoluogo non riesce a soddisfare le esigenze dei paesi limitrofi, più o meno tutti nelle stesse condizioni.L’estate vede il ripopolamento del paese…la piazza rivive…..di voci , di risate e di giochi di coloro che rientrano e di quelli che hanno la fortuna di poterci vivere ancora.