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Ha origini antiche, come attestano i numerosi reperti archeologici, rinvenuti nelle località
di Montecrispo, Chiapparo e Macchia.
DallUghelli è documentato, Campum-Majorem, in una carta del 1237, tra i luoghi della
diocesi di Tricarico. Lantico nucleo fu abbandonato nel Seicento, ma ripopolato nel 1673 dai
conti Rendina, che avranno un ruolo rilevante nella storia di Campomaggiore fino al secolo
scorso.
Il paese fu interamente distrutto il 10 febbraio 1885 dalla frana che fu descritta in Necrologia
di un paese, da Gioacchino Cutinelli Rendina, marchese di Campomaggiore. Da allora quel
territorio fu denominato Campomaggiore vecchio.
La popolazione superstite trovò riparo presso il
Casino (fig. 1) ed alcuni fabbricati rurali del
marchese.
Con le leggi del 28 giugno 1885 e 26 luglio
1888 sorse, in località Difesuola, a tre chilometri
dallantico paese, il nuovo centro urbano.
Dellinsediamento di Campomaggiore vecchio,
dislocato su tre terrazzi collinari, fondato dalla
famiglia Rendina
nel 1741, rimangono oggi (fig. 2) i ruderi del grande Palazzo
Baronale con possenti mura e (fig. 3) della Chiesa di Santa
Maria del Carmelo. La diruta chiesa, della quale è ancora percepibile
lo stile neoclassico della facciata, mostra quasi intatta
la torre campanaria. A base quadrata, si realizza in tre ordini: il
primo ha la stessa altezza dellarchitrave dellingresso della chiesa
e un ingresso secondario sopraelevato sovrastato da una nicchia
emisferica; il secondo e il terzo ordine mostrano grandi
monofore, coperte da tetto a capriate ancora completamente
intatto. Sul fianco nord, addossata ad uno stretto viottolo, si
notano i resti della casa che i Rendina fecero costruire per il parroco, dopo la costruzione della chiesa nel 1751.