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Le prime testimonianze archeologiche provenienti dal territorio di Rocca Pia appartengono al Paleolitico e dimostrano che l’altipiano era già percorso da cacciatori nomadi: i reperti (strumenti litici, piccoli utensili, armi) ci indicano piuttosto una frequentazione stagionale e sporadica dell’altipiano, legata alla presenza di vasti pascoli e di un territorio ricco di selvaggina. Già in quest’epoca il passaggio nella piana doveva essere molto importante e certamente i Peligni, i Carecini, i Sanniti e le altre popolazioni che gravitavano nella zona transitavano lungo tale percorso naturale, utilizzato poi anche come tratturo per condurre le greggi al sud nel periodo invernale. Nel III sec.a.C. la costruzione della Via Numicia regolarizzò la viabilità tra Corfinium, la valle peligna ed il Sannio. Non si è certi del percorso di questa antica strada consolare romana, spesso chiamata anche Via Minucia; è però accertato che nel territorio di Rocca Pia e nel Piano delle Cinquemiglia esisteva un tracciato viario che doveva ricalcare percorsi più antichi e che favorì i collegamenti tra i siti storici che si erano via via sviluppati. Proprio rispetto alle vicine realtà storiche (Aufidena, Corfinium, Sulmo, ecc.) l’altipiano dovette connotarsi per tutta l’età imperiale come zona di piccoli fondi rustici legati ad attività di pastorizia estiva. Nel VII-VILI sec.d.C. il territorio, compreso nel Ducato di Spoleto, cominciò ad assumere una notevole importanza dal punto di vista strategico. Sappiamo infatti che fin dall’alto medioevo la penetrazione verso sud delle popolazioni longobarde si svolse soprattutto lungo le direttrici interne, tra le quali quella passante per l’altipiano. In seguito gli stessi percorsi furono utilizzati dai sovrani e dagli eserciti che occuparono parte della penisola. Pur non conoscendo attestazioni storiche precedenti al IX secolo, possiamo ipotizzare che già prima ditale data fossero nati piccoli villaggi lungo le direttrici viarie. Alcune zone che non erano state ancora urbanizzate ed organizzate feudalmente, come l’ingresso settentrionale all’altipiano e parte dello stesso, vennero occupate da piccoli nuclei strategici. La prima attestazione storica di un sito abitato nella zona è riportata in un diploma del 876: Guido, duca di Spoleto, concede la chiesa di S. Marcello in Florina, con tutte le sue pertinenze, ai monaci di 5. Vincenzo al Volturno. Florina (o Forma, forse in relazione alla vicina Valle Fura) è il nome del primo nucleo abitato sorto nel luogo dove èoggi Rocca Pia. Doveva trovarsi nella zona del vecchio cimitero, ai piedi di Macchialonga, dove sono ancora visibili i muri diruti della chiesa di 5. Marcello, la più antica del paese. Dai documenti dei secoli seguenti si deduce che il villaggio di Florina, ingrandito ed esteso verso la valle, fu per un certo periodo conteso tra i monaci volturnensi e quelli della Diocesi di Valva, che aveva vasti possedimenti nella zona. Nel 1173 Gualtiero di Girardo riceve da Oddone di Pettorano Valle Oscura, già feudo dei Conti di Valva. Possiamo quindi dedurre che il feudo, nonostante il monastero avesse ancora possedimenti nella zona, fosse ormai proprietà dei signori del tempo. Nel XII secolo comincia dunque ad apparire nei documenti il nome Valle Oscura: la troviamo citata nel "Libro di Ruggiero", scritto dal geografo arabo Idris alla metà del secolo e, alla data 1200, nel "Catalogus Baronum". Ma l’antica denominazione Florina scompare solo nel XIII secolo, perciò per un certo periodo esistettero due paesi distinti. Già in epoca normanna, con la riapertura dei tratturi e la vasta organizzazione territoriale e politica, cominciò a definirsi anche sugli altipiani un sistema difensivo capillare; in questo periodo infatti erano maggiormente difesi i punti nodali della viabilità e i collegamenti. Il tratto di strada che percorre l’Abruzzo interno e taglia gli altipiani diviene importantissimo, inserito ne]la "Via degli Abruzzi" o "Regia Strada degli Abruzzi", la grande arteria viaria medievale che collegava Firenze a Napoli e che fu poi l’asse fondamentale dei commerci e dei transiti per tutto il periodo angioino. Ricordiamo che Rocca Pia si trovava lungo il percorso dello storico tratturo Celano - Foggia. A conferma del ruolo strategico assunto dal paese abbiamo, nel corso del XII secolo, la costruzione del castello sull’altura a sud-est del paese attuale. I sistemi difensivi e la torre di avvistamento, in collegamento con i principali fortilizi della Valle Peligna, consentivano alla popolazione e ai signori dominanti di controllare il passaggio e, in caso di bisogno, di rinchiudersi entro la fortificazione. Nei secoli seguenti viene citata Rocca Valle Oscura, che mutò il suo nome in seguito alla costruzione del castello. Nel XIV secolo il feudo fu comprato da Restaino Cantelmo. I Cantelmo, provenienti dalla Provenza al seguito di Carlo I d’ Angiò, furono feudatari di Rocca Valle Oscura sino al 1724; solo piccole parti del feudo appartennero ad altre famiglie nobili. Nei primi decenni del XV secolo, in seguito alle lotte tra i feudatari della zona (Caldora e Cantelmo) e Braccio da Montone, il paese accolse gli abitanti dei tre villaggi del Piano: Casale di San Nicola, Casal Guidone e Roccaduno. Alcuni storici hanno ipotizzato la formazione di Rocca Valle Oscura proprio in seguito a questo episodio. In realtà ciò risulta impossibile, data la presenza di documenti che testimoniano l’esistenza dei vari siti già dal XIII secolo. I tre villaggi, sorti probabilmente già in epoca normanna, contribuirono ad ingrandire il paese, lasciando del tutto spopolato il Piano, dove rimase solo la chiesa della Madonna del Casale, nel sito dell’antico Casal Guidone. La signoria dei Cantelmo trascurò spesso il piccolo feudo di Rocca Valle Oscura, che nel corso dei secoli subì anche numerose catastrofi naturali, come la peste e i terremoti. A questo proposito in alcuni documenti che riportano i danni subiti dai paesi abruzzesi in seguito ad eventi tellurici, si narra che a causa del terribile terremoto del 4 dicembre 1456, Roccaraso e Rocca Vallescura furono "del tutto rovinate". Nel 1724 il feudo passò ai Tocco di Montemiletto, ai quali rimase sino all’ abolizione del sistema feudale nel 1806. Durante il breve regno di Gioacchino Murat venne istituita la " Via Napoleonica", sistemando il tratto di strada che conduceva da Pettorano a Rocca Pia e quello che dal paese giungeva all’ imbocco del Piano. Inoltre nel 1815 un decreto dello stesso Murat cambiò il nome del paese in Rocca Letizia, in onore di Letizia Bonaparte, madre di Napoleone. Ma nello stesso anno Ferdinando II annullò tale decreto e quindi il nome non fu mai realmente utilizzato. Nel 1860, durante una visita di passaggio di Vittorio Emanuele 11, gli abitanti pregarono il re di cambiare il nome così triste del loro paese. Il re decise di dedicarlo alla figlia Maria Pia e così, con un decreto del 1865, il nome fu definitivamente cambiato in Rocca Pia.