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Marsciano entra nella storia nel 1004, anno in cui, stando all' attuale conoscenza dei nostri archivi, è nominato per la prima volta in una scrittura. Oscure, come per molti borghi nati nei secoli successivi alle invasioni barbariche, le origini di questo paese, chiamato nelle prime testimonianze anche Monteregio o Monreale. I Bulgarelli, famiglia di origine longobarda, l' ebbero in feudo probabilmente già nel XII secolo, ma solo nel 1274 vengono nominati in un documento come "conti di Marsciano". Secondo la consuetudine medievale di chiedere protezione e delegare doveri e diritti al più forte, il castello di Marsciano fu dai Bulgarelli ceduto a Perugia nel 1281, per evitare che se ne impossessasse Todi che spingeva il suo dominio fino al piano dell' Ammeto. Per la sua posizione geografica che lo pone tra Orvieto, Todi e Perugia, Marsciano divenne la piazzaforte delle sue truppe in quanto punto estremo sud-occidentale del vastissimo territorio perugino, e quindi soggetto ad incursioni. Esaurita l' autonomia di Perugia ed inglobata questa nello Stato Pontificio, anche Marsciano ne seguì la vicenda; durante l' occupazione francese fu sede di governatorato ed infine con il plebiscito del 9 novembre 1860 entrò a far parte del regno d' Italia come comune autonomo. Marsciano non ha, al contrario della maggior parte dei centri umbri, un patrimonio artistico di rilievo. Dell' antico castello restano oggi soltanto i bastioni inseriti nello sviluppo urbanistico moderno, ed è poco estesa la superficie del suo "centro storico". Tutto ciò può trovare una spiegazione nel fatto che il comune di Perugia, pur annettendo al castello grande importanza dal punto di vista strategico, tuttavia e forse proprio per questo, non si curò di edificarvi alcun edificio che non fosse stato necessario allo scopo cui il paese era destinato.