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Il territorio del comune di Fosciandora si estende per 19,82 kmq sul versante sinistro della media valle del Serchio, in posizione elevata dominata dalla catena appenninica, alle spalle dell'insediamento, e di fronte alle Alpi Apuane. Formato, oltre che dal capoluogo, da cinque frazioni, il territorio comunale ha avuto vicende storiche assai movimentate. Dopo aver fatto parte del dominio lucchese fu diviso nel 1451 fra due stati confinanti: i centri di Lupinaia, Riana e Treppignano rimasero a Lucca, mentre quelli di Migliano, Fosciandora e Ceserana passarono a Firenze e quindi, nel 1451, al duca di Ferrara Borso d'Este, venendo a costituire la vicaria delle Terre Nuove. L'unità del territorio fu ricostituita nel 1846, con la creazione del comune di Fosciandora. Prima della diffusione della coltura della patata, introdotta qui nell'Ottocento, l'economia di Fosciandora si basava sulla raccolta dei prodotti del bosco, e in particolare sulle castagne - il vero «pane» delle popolazioni della montagna - nonché sull'allevamento del bestiame, che trovava alimento nei pascoli esistenti nel territorio comunale. Oggi le attività del settore primario assorbono ancora un quarto della non numerosa popolazione attiva e privilegiano la produzione di cereali e di uva, mentre sopravvivono allevamenti bovini e ovini. Se l’emigrazione ha assunto dimensioni più contenute, la mancanza di industrie locali rende inevitabile il fenomeno del pendolarismo, indirizzato soprattutto verso la piana di Lucca.