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Non esistono studi pubblicati sul centro abitato di S. Floro, ne tanto meno sui suoi edifici. Le poche notizie storiche sono desumibili dal libro di Gustavo Valente (1), Dizionario dei Luoghi della Calabria e dalle fonti richiamate dall'autore nella bibliografia, che confermano, con qualche eccezione, quanto da lui sostenuto. Il comune di S. Floro fu in origine un casale di Squillace; fu feudo della famiglia Strivieri. dalla fine del XV secolo, con una interruzione, sino 1599, nella Quale passò alla famiglia Mangione, per poi tornare, dopo questa data, di nuovo in feudo agli Strivieri. Dal 1643 al 1711 fu feudo dei Marincola e poi, da quest' ultima data, dei Caracciolo di Gioiosa, che lo tennero sino all'eversione della feudalità. In effetti, la famiglia Caracciolo richiamata dal Valente viene individuata in modo diverso dagli autori a cui fa riferimento, spostando considerevolmente l'appartenenza del luogo. Dice di S. Floro Lorenzo Giustiniani (2) , nel Dizionario Geografico del Regno di Napoli: "Diocesi di Squillace, un tempo andò tra i villaggi di Squillace. (...) Avvisa il Piore, che faceva gran quantità di vino, ed eccellente, come lo è tuttavia. (. . . ) Attività agricoltura e industria di nutricare i bachi da seta, (. . . ) si possiede dalla famiglia Caracciolo dei duchi di Girifalco e nel 1783 fu rovinata dal terremoto". Anche l'Alfano (3) , nello sua storica Descrizione del Regno di Napoli, aveva precedentemente (1795) scritto: "S. Floro Casale: diocesi di Squillace, pertinenza di Girifalco, d'aria cattiva, fa di popolazione 765". Seguitano le notizie storiche riportate dal Valente, infornando che S. Floro divenne comune autonomo nel cantone di Catanzaro nel 1799, in base all'ordinamento amministrativo disposto dal generale Championnet. Dopodiché i francesi ne facevano un Luogo, ossia una Università, del governo di Squillacce, in base alla legge del 19 gennaio 1207, e dopo un comune del circondano di Borgia, in seguito alla istituzione dei comuni e dei circondari, avvenuta con decreto del 4 maggio 1811. In seguito i Borboni confermano questa posizione mantenendola nel riordino disposto con legge del 1 maggio 1816. Quindi sostanzialmente S. Floro e stato per lungo tempo un casale di Squillace. In seguito, probabilmente nella seconda metà del '500, anche se non se ne ha notizia, è divenuto una postazione militare difensivo, da qui la presenza del castello, con annesso borgo, facente parte del più vasto sistema difensivo del golfo di Squillace. E' del 1550, infatti, la venuta del Marchese Fabrizio Pignatelli, con il compito di scegliere i siti da fortificare, mentre l'opera di costruzione prosegui per alcuni decenni.