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Non è possibile stabilire con precisione la data di origine di Muro Lucano, centro del potentino abbarbicato ad uno sperone roccioso, situato a 654 metri sul livello del mare, nell'alto bacino del fiume Sele. Fra le tante ipotesi sostenute circa la nascita di questo comune ricordiamo quella secondo la quale gli abitanti di Muro discenderebbero dai Rufesi, provenienti dall'antica Rufa della Campania, attuale Ruvo del Monte di Basilicata, ma non vi è testimonianza che avvalli in alcun modo tale eventualità. Diversa, sebbene allo stesso tempo senza conferme, è la tesi di mons. Carlo Gagliardi, Vescovo di Muro nel 1767, secondo il quale i muresi vivevano in origine nell'antico villaggio di Capitignano, attuale Capodigiano, ove è situata la chiesa della Madonna delle Grazie. Da qui si sarebbero successivamente spostati per ragioni di sicurezza nella zona dell'odierno Pianello. Secondo la tesi più accreditata, invece, Muro sorse in una località detta Raja San Basile,dove sono stati rinvenuti reperti che testimoniano l'esistenza di un antico insediamento risalente, all'incirca, al IV secolo a.C. Dovrebbe trattarsi dell'antico municipio romano Numistro o Numistrone ove, si narra, nel 210 a.C. avvenne lo storico scontro tra Annibale ed il console Claudio Marcello. Questa tesi apparirebbe poco veritiera ove si considerasse che l'attuale centro abitato dista circa sei chilometri dalla Raja San Basile. Tuttavia a suo sostegno Martuscelli riporta, nella sua opera sulla storia di Muro, un passo di un antico manoscritto che descrive con precisione gli spostamenti della popolazione locale. Quando, nell'879 d.C., la città di Numistro fu distrutta a seguito delle scorribande dei Saraceni, gli abitanti della zona si dispersero nelle varie località rurali esistenti. In seguito, consapevoli di non essere in grado di riedificare la loro città d'origine, ma convinti di non voler emigrare altrove, dettero vita a numerosi villaggi o, meglio, casali, i cui toponimi, quasi tutti corrispondenti a nomi di santi, sono chiaramente di matrice cristiano-medioevale: San Giuliano, Santa Barbara, San Luca, San Marciano, San Paolo, San Biagio, San Pietro a Piagaro, San Quirico, e così via. Questi casali divennero presto facile obiettivo di predoni stranieri che saccheggiavano, ormai sempre più frequentemente, le capanne dei popolani muresi, i quali decisero così di riunirsi in un unico sito che fosse più difficilmente accessibile. Scelsero, per questo loro nuovo insediamento, il punto più alto del territorio, a ridosso di una collina. Per renderlo ancora più sicuro, costruirono un muro di cinta e chiusero le due estremità dell'unica strada esistente con due porte chiamate secondo alcuni Porta Janna e La Porta, secondo altri Porta di Giano e Porta del Chianello. A quell'insediamento venne più tardi dato il nome di Pianello e, successivamente, l'abitato cominciò ad estendersi anche oltre la muraglia.