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Bergamo (abitanti 116.000 circa) sorge ai piedi delle Prealpi orobiche, al margine settentrionale della Pianura padana dove sfociano le Valli seriana e brembana (attraversate dai fiumi Serio e Brembo). La città ha origini celtiche: fu fondata sul Colle della Fara (zona Porta S.Agostino) estendendosi anche sul Colle S.Eufemia ( la Rocca ). Il nome Bèrghem significa abitazione sul monte. Fu importante municipio romano (Bergomum) di 10.000 abitanti della regione transpadana; di esso rimane traccia nella struttura viaria: le vie Gombito e Colleoni in Città alta seguono il percorso del decumano e la torre medievale segna il punto d’incontro col cardine. In periodo romano nasce la distinzione tra la civitas sul colle e i suburbia nel piano. Sede vescovile dal IV secolo; passò nel 568 sotto il dominio dei longobardi. In seguito il territorio fu sotto il dominio dei vescovi (905-1098) e appartenne agli imperatori tedeschi. Nel 1166 resistette all’imperatore Federico II Barbarossa e l’anno seguente partecipò al Giuramento di Pontida. Libero comune nel XII secolo, dopo lotte intestine tra le famiglie guelfe e ghibelline, fu assoggettata ai Visconti nel 1329 e restò sotto tale controllo per tutto il XV secolo. Nel 1428 fu conquistata dal Carmagnola per la Repubblica di Venezia e ad essa appartenne fino al 1797. Seguirono l’occupazione dei francesi e la Repubblica Cisalpina. Dal 1815 al 1859 fece parte del Regno lombardo-veneto nell’Impero Asburgico e, dopo le guerre d’indipendenza, con l’ingresso di Garibaldi, nel 1859 alla testa dei Cacciatori delle Alpi, venne a far parte del Regno d’Italia. Arrivando in città dalla pianura, lo sguardo è attratto dal profilo di Città alta, articolata sui colli e cinta da antiche mura erette dai Veneziani per difendere l’estremo baluardo occidentale della Serenissima (1428/1797). L’impianto architettonico di Città alta ( 365 m .s.l.m.) è caratterizzato da vie strette che la percorrono e la congiungono con i Borghi storici della Città bassa ( 249 m . s.l.m.): Borgo Palazzo, S.Alessandro, S.Caterina, S.Antonio, S.Leonardo. Vie fiancheggiate da edifici risalenti fino al Duecento e al Trecento più volte rimaneggiati e con un aspetto lombardo-veneto. I massimi monumenti sono concentrati in piazza Vecchia e piazza del Duomo:Palazzo del Podestà, Palazzo della Ragione, Biblioteca Mai, Duomo, S.Maria Maggiore, Cappella Colleoni, fontana del Contarini. Scendendo da Città alta, dopo porta S.Agostino, si può imboccare la scaletta di via della Noca e scendere in piazza Carrara dove si trova il palazzo neoclassico dell’Accademia Carrara sede della Pinacoteca. Questa fu fondata, insieme alla Scuola di Pittura, dal conte Giacomo Carrara alla fine del XVIII secolo; raccoglie nelle sue sale oltre 1800 dipinti delle principali scuole pittoriche italiane – in particolare veneta e lombarda – e straniere. Di fronte c’è la Galleria d’Arte moderna e contemporanea di recente apertura. Sempre da Porta S.Agostino si può scendere per via Pignolo dove si trovano tre importanti edifici religiosi: la seicentesca chiesa di S.Alessandro della Croce dove sono conservati, oltre a un paliotto d’altare scolpito dal Fantoni, anche alcune opere pittoriche (L’Assunta di Jacopo Bassano, Cristo Crocifisso di Andrea Previstali, Trinità del Lotto); la chiesa di S.Bernardino, fine XVI secolo, che possiede una pala del Lotto raffigurante la Madonna con Bambino; la chiesa di S.Spirito, di origine trecentesca poi ripresa nel Cinquecento dall’Isabello con un’incompiuta facciata a rustico, conserva un polittico del Bergognone e opere del Previtali e del Lotto. La Città bassa si snoda in pianura con moderni quartieri residenziali, zone commerciali e servizi che si estendono ai comuni limitrofi della cosiddetta Grande Bergamo (stazione ferroviaria, autostrada, centro fieristico, aeroporto di Orio al Serio). I più notevoli interventi urbanistici che hanno connotato Città bassa sono: la costruzione della strada Ferdinandea nel 1837 da parte del governo austriaco (attualmente viale Vittorio Emanuele II) poi prolungata fino alla Stazione ferroviaria nel 1857 (attualmente viale Papa Giovanni XXIII), e il Centro piacentiniano (dal progetto dell’arch.Marcello Piacentini realizzato dal 1914 al 1930) che ha dato carattere e forma al centro cittadino con portici, edifici bassi, per non nascondere il panorama di Città alta, e la passeggiata del Sentierone. Gli interventi attuali riguardano invece le infrastrutture di trasporto, di servizio e i grandi impianti e sono rivolti ad un’area più vasta che comprende anche l’hinterland. L’ecosistema dei Colli – salvaguardati dalla speculazione – caratterizza il paesaggio e connota la vivibilità complessiva di un’area ricca di attività e servizi. Il Parco Regionale dei Colli comprende tutto il sistema collinare ed anche alcuni centri limitrofi; è attraversato da stradine, viottoli e scalette fiancheggiate da muri a secco tra case, antiche chiesette, boschi di latifoglie e coltivazioni; una trama sottile di strade s’intreccia e si dirama poi in pendio verso i Borghi storici e in tutte le direzioni. Il più conosciuto è il Colle di San Vigilio, il più vicino alla città fortificata, raggiungibile con la funicolare di S.Vigilio. Da esso, e dal Castello vicino, la vista spazia su ampi panorami. Comprese nell’area del parco, ai margini della Città antica, spiccano le strutture realizzate dalle Comunità monastiche e conventuali che necessitano di interventi di risanamento e restauro e per le quali si stanno definendo nuove prestigiose destinazioni (Astino, Valmarina).