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Stazione di villeggiatura a ridosso del versante settentrionale di Monte Venere - la più alta cima dell'Appennino Bolognese - sullo spartiacque del Setta, Sambro e Savena in una successione di groppe montagnose e di pendici ricche di fratte e di boschi ceduli. Interessanti escursioni a Monte Venere (m. 1000 slm), a Monte Adone (m. 555) e nel vicino Parco Storico Monte Sole. In questa località sono molte le riminescenze pagane: in tutta la zona infatti, i nomi ricordano divinità greche e lo stesso nome del paese dovrebbe essere la trasformazione di Mons Junonis, Monte Giunone. In località Monte Castello esisteva un tempo un antico castello che si dice distrutto da Federico Barbarossa. Successivamente la terra di Monzuno fu centro di un importante dominio feudale, sede di un'alta magistratura, di un rinomato ospedale e giurisdizione di un autorevole vicariato, successivamente trasformato in podesteria. Per Monzuno passava una delle più battute vie di allacciamento fra Bologna e Firenze. La strada, secondo le consuetudini degli antichi tracciati, seguiva il valico dei monti anziché il corso delle valli e passava per Monterumici, Monzuno, Monte Venere, Trasasso, Cedrecchia, per volgere poi verso la Toscana. Dopo la distruzione della cittadina di Brento, l'antica strada veniva abbandonata con conseguente danno del dominio feudale di Monzuno.